Le elezioni del 4 marzo e la nascita del governo giallo-verde hanno cambiato radicalmente lo scenario italiano, ridisegnato le alleanze e i termini stessi della contesa politica. A fianco della tradizionale contrapposizione destra-sinistra, i cui connotati sono andati gradualmente attenuandosi, è emersa una nuova dialettica che vede contrapporsi da un lato le forze responsabili, attente all’Europa, allo stato di diritto, alle garanzie e alle libertà individuali, alla crescita economica, dall’altro chi pratica la demagogia, il pauperismo, il giustizialismo, il protezionismo, le peggiori pulsioni dell’antipolitica, un sovranismo di maniera che rischia di isolare l’Italia.
In questo nuovo scenario i liberali, pur nella consolidata pluralità di scelte politiche partitiche, non possono non essere dalla parte della libertà e della responsabilità, e condividere alcune gravi preoccupazioni per la deriva illiberale, sia sul piano delle dottrine economiche che su quello che diritti, in atto in tutto l’Occidente ma che in Italia trova espressione nella nuova maggioranza di governo.
È quindi venuto il momento che i liberali riprendano a parlarsi, a fare rete, a prendere iniziative culturali e politiche, per dare voce ad un segmento, forse in questo momento minoritario, ma certamente il più maturo e consapevole, della società italiana.
Questo non significa prendere iniziative di tipo partitico o elettorale, per le quali in questa fase storica non vi sono né le condizioni, né i mezzi, né gli spazi: significa però ridare cittadinanza alle idee liberali: il mercato, le garanzie, i diritti, la sovranità dell’individuo e non dello Stato, l’Europa come referente da riformare per consolidarla, non da contestare per distruggerla.
Il “contenitore” liberale che nasce oggi non chiede a nessuno di venire meno alle scelte di appartenenza – o di non appartenenza – a partiti, movimenti, associazioni, anzi sollecita l’adesione non solo dei singoli ma delle realtà associative di ispirazione liberale.
È un luogo di confronto e di proposta, che non vincola gli aderenti a nulla se non a dare un contributo costruttivo a difendere e a far crescere gli spazi di libertà in Italia.
Questo potrà avvenire sia attraverso un’azione di networking fra i liberali diversamente collocati per sostenere in modo trasversale temi, iniziative, battaglie politiche basate su idee liberali condivise, sia soprattutto attraverso proposte politiche originali, da diffondere attraverso convegni, pubblicazioni, presenza sulla rete o sui mezzi di comunicazione tradizionali, rivolgendosi alle forze politiche più affini e più attente ai temi, al metodo e al linguaggio liberale.
Si tratta di un punto di partenza per ridare a tutti i liberali un luogo nel quale occuparsi di politica insieme, in un momento storico nel quale il deficit di liberalismo nella politica italiana ed europea risulta particolarmente allarmante.
I promotori di questa iniziativa sono tuttavia convinti che solo da una trasformazione autenticamente liberale dell’esercizio del governo possa derivare la salvezza dei sistemi di democrazia rappresentativa dell’occidente di fronte alle spinte ribelliste che li stanno mettendo gravemente in discussione.
La battaglia per la libertà oggi si combatte su questi discrimine. I liberali non possono rimanere indifferenti.
Roma, 31 luglio 2018